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LudETICA, Le risorse della creatività.

Pascoli: Non gli uomini si sentono fratelli tra loro; sì, i fanciulli che sono in loro, i quali, per ogni poco d’agio e di tregua che sia data, si corrono incontro, e si abbracciano e giocano.


espressioni libere

La spinta creativa richiede soltanto la libertà della sensazione di appartenenza in cui i bisogni ricevano attenzione.

In ogni procedimento di conoscenza, irrazionale o razionale, più o meno denso di immaginazione creativa, la facoltà di discriminare è essenziale.


Tramite l’osservazione dell’ambiente reale quotidiano è possibile distinguere ed individuare concrete categorie di conoscenza che nei primi anni di età aiutano ad avere una visione corretta dei limiti e dei confini di ogni oggetto e anche di alcune situazioni apparentemente complesse.


Vedremo nei corsi pratici come e quando la discriminazione percettiva di se stessi e degli altri è utile per la prevenzione: riuscire a discriminare e successivamente a raggruppare per categorie è un’abilità utile anche per una corretta “collocazione di se stessi” nell’ambiente quotidiano vissuto.


In questo, l’occhio del bambino è forse più acuto; tanto che lo stesso Pascoli affermava che senza di lui nulla dell’anima di un uomo potrebbe giungere all’anima dei suoi simili.

Secondo Winnicot l’impulso creativo ha origine con la vita stessa e può essere descritto come una cosa in sé. Rappresenta la capacità di mantenere una visione personale delle cose, una potenzialità di attribuire più significati senza fermarsi a rigide visuali ed è una potenzialità pura della psiche individuale. Come fenomeno si sostanzia nel modo in cui giungiamo alla percezione attraverso il concepimento e l’appercezione: il procedimento con cui un nuovo contenuto psichico si propone alla coscienza individuale sotto una nuova veste, riuscendo immediatamente ad afferrare- riconoscere-intuire ciò che prima appariva inconsistente ed irrilevante.

L’interazione tra l’io che partecipa alla realtà animandola e il mondo, continua in verità per tutta la nostra vita, ma nell’infanzia assume un’intensità e una magia indimenticabili.


Perché?

Che cosa contraddistingue l’esperienza infantile?

Il puer eternus rappresenta la nostra possibilità di rinnovamento all’interno delle fasi della vita adulta e di contatto con la vita della nostra infanzia; è una perpetua evoluzione verso il possibile perché è una prospettiva interiore.


Lo sguardo del puer è quello dell’eterno artefice trasformatore, dell’indomito ricercatore.




É il Bambino che tutti custodiamo, promessa di ogni nostra evoluzione spirituale.

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